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La fondatrice de La Motta
Dottoressa Ita Wegman
Nacque come Maria Ita Wegman a Karawang in Indonesia il 22.02.1876 e morì ad Arlesheim il 04.03.1943, è conosciuta per essere la co-fondatrice della medicina antroposofica insieme a Rudolf Steiner.
Di origine olandese quale prima figlia di una famiglia coloniale, incontrò Rudolf Steiner all’età di 26 anni e tre anni dopo questo incontro, incominciò la sua formazione come medico all’università di Zurigo. Ricevette il diploma di medico nel 1911 con una specializzazione in ginecologia. Aprì subito dopo un proprio ambulatorio e nel 1917 sviluppò un trattamento del cancro con l’utilizzo di un estratto di vischio seguendo le indicazioni di R. Steiner, chiamato Iscar ed in seguito sviluppato come Iscador.
In quest’epoca su proposta di R. Steiner, aderì al consiglio esecutivo della Società Antroposofica con sede nel Goetheanum a Dornach (dalla quale venne poi estromessa nel 1935), divenendo così direttrice anche della sezione medica del centro di ricerca. Insieme a R. Steiner pubblicò la sua ultima opera “l’estensione della medicina pratica”, che fornì una base teorica alla nuova medicina antroposofica che stavano sviluppando. Sviluppò pure una forma speciale di massaggio-terapia, chiamato massaggio ritmico e altri trattamenti terapeutici.
Fermamente convinta che il clima mite e le rocce granitiche del Ticino avevano un’intensa azione salutare, era un suo grande sogno di creare innanzitutto un centro di benessere a Sud delle Alpi.
Questa convinzione abbinata alla spinta della questione umanitaria di proteggere i bambini ebrei e i bambini con disabilità in pericolo di fronte alla politica nazista dell’eutanasia della vicina Germania, diede inizio al trasferimento dei bambini in Ticino presso il luogo di villeggiatura “La Motta” a Brissago, trasformandolo in luogo di cura per il corpo e l’anima di bambini bisognosi. Grazie al finanziamento di benefattori poté acquistare il terreno all’asta trasformandolo in seguito in un luogo di cura. Questa sua visione umanitaria diede un forte impulso fondante e di crescita a La Motta, per divenire oggi dopo più di 80 anni Istituto socioterapeutico.
Il suo primo progetto in Ticino fu la Casa di Cura Andrea Cristoforo ad Ascona, acquistando la Villa Schulthess per farne nel 1936 un centro terapeutico. A partire dal 1938 abbinò “La Motta” e entrambe erano sotto la sua conduzione e Direzione dell’Istituto clinico-terapeutico ad Arlesheim (fondato precedentemente nel 1920).
Ita Wegman soggiornò gli ultimi 3 anni della sua vita presso la Casa Andrea Cristoforo, dal 1940 al 1943. In questo luogo guidava e formava persone, tanto in senso curativo che spirituale e nel contempo fungeva pure da direttore medico della nuova casa di cura La Motta.
In questo periodo quattro istituzioni formavano una realtà strettamente unita sotto la direzione della dottoressa Ita Wegman:
1920:
Fondazione della prima clinica medica antroposofica, oggi conosciuta come Istituto clinico-terapeutico di Arlesheim.
Seguì la co-fondazione del laboratorio farmaceutico Weleda, che da allora è cresciuto fino a diventare un importante produttore di farmaci e prodotti sanitari.
1922:
Fondazione della Casa terapeutica per bambini, Sonnenhof di Arlesheim.
1936:
Fondazione della Casa di cura Andrea Cristoforo, Ascona.
1938:
Fondazione della Casa di cura e di soggiorno per bambini “Motta”, Brissago.
L’ultimo discorso ufficiale di Ita Wegman avvenne nella Casa Cedro de La Motta nel dicembre del 1942, dando avvio ai festeggiamenti natalizi. Purtroppo non poté partecipare alle rappresentazioni teatrali per i problemi di salute. Il 22 febbraio del 1943 festeggiò il suo ultimo compleanno a Berna, e il 4 marzo morì all’età di 67 anni nella sua clinica ad Arlesheim.
Prima della sua morte Ita Wegman espresse dei precisi desideri:
– le sue ceneri dovevano essere collocate nella cappella de La Motta;
– la cappella doveva essere ristrutturata da parte del prof. Ernst Fiechter;
– l’interno andava ornato con un affresco di Liane Collot-d’Herbois (da lei precedentemente scelto per l’occasione).
La cappella venne inaugurata per la festa di San Michele di quell’anno, durante la quale la signora Johanna Russ compose un requiem in memoria della dottoressa.